Nella mia ora di libertà, ho attraversato Firenze per recarmi al rione del Pignone. La bellezza della mia città, non sta solo nella sovrabbondanza artistica e culturale che quasi sembra schiacciarsi oltreché avvolgerci, ma anche e soprattutto nei rivoli delle periferie cresciute al suo fianco. Il “Pignone” è un quartiere a nord-ovest di Firenze, simbolo di una Firenze trasformata dalla rivoluzione industriale che due secoli orsono la pervase. Ho fatto con gioia questo tragitto per incontrare una donna del Pignone,Claudia Tarchiani classe ’64, allenatrice del Firenze calcio a 5, protagonista nel campionato regionale femminile. Claudia nell’ambiente è conosciuta come “Miss”. Dimentichiamoci subito palchi agghindati di ornamenti floreali e presentatori abbronzati. Qui non c’è stato un concorso di effimera bellezza. Molto di piu! Claudia è stata infatti la prima donna toscana a superare l’esame da allenatore di calcio a 5 a Coverciano! E’ il 2006, docente è Roberto Menichelli, ancora vice di Nuccorini in Nazionale. Claudia con l’umiltà che le è propria, varcò timidamente la porta dell’aula ma si fece subito notare; racconta infatti la Miss che ;” Menichelli rimase sorpreso perché ero l’unica ad avere la lavagnetta in aula”.
La storia di Claudia parte da lontano e da una passione unica per lo sport ma soprattutto per il pallone, una passione questa che in quegli anni una donna non poteva sfogare alla luce del sole; “il pallone mi è sempre piaciuto” racconta Claudia “ma ai miei tempi c’erano troppi pregiudizi e e non potei praticarlo ma grazie a babbo Enio, nel 1976 potei fare il mio primo abbonamento ridotto in curva Fiesole e sfogare la mia passione per la Fiorentina e per quello che fu, che è e che sarà il suo simbolo; Giancarlo Antognoni”
In quegli anni, così cupi per l’Italia, stretta nella morsa del terrorismo e dei misteri di Stato, il calcio rappresentava davvero “l’ultima rappresentazione sacra”, come scrisse Pasolini, di una società che Lui vedeva, non a torto in totale decadenza.
Claudia, quasi mia coetanea, sviluppò (come me del resto) questa grande passione per la Fiorentina e per il suo capitano, colui che un grande giornalista sportivo come Vladimiro Caminiti, fotografò con una frase quasi poetica; “Il ragazzo che giocava guardando le stelle”
Claudia pur non giocando non mollò mai quel sogno; la stagione era l’81-82, quella dello scontro terribile tra Martina e Antognoni…
Firenze sospesa tra il ritorno del capitano e un testa a testa indimenticabile con l’eterna rivale; la Juventus e il classico epilogo all’italiana. Claudia non si perse una partita quella stagione assieme a babbo Enio, fino all’ultima decisiva gara; Cagliari – Fiorentina, Claudia era in Sardegna e tratteggia così l’emozione provata; “Io c’ero a Cagliari a sognare di festeggiare il terzo scudetto viola, nessuno potrà togliermi quel senso di amarezza e dolore, provato da una diciottenne che lì comprese che non c’era giustizia neanche nello sport” Come darle torto…?!
Mentre parliamo di quegli anni, in auto ci dirigiamo verso la periferia sud ovest di Firenze; Ugnano. Entriamo nel centro sportivo del Florence Sporting Club, impianto sorto vicino al tratto nel quale l’Arno corre verso il mare dopo aver attraversato Firenze.
Per parlare di futsal abbiamo bisogno di camminare su quel campo in sintetico, dove per anni Claudia ha giocato e poi ha iniziato ad allenare. L’incontro di Claudia con il calcio a 5 avviene a trent’anni e ricorda molto quello dei pionieri di questo sport, che negli anni ’80 iniziarono a giocare a calcetto nei circoli tennistici: “Giocavo a tennis”, racconta Claudia “avevo quasi trent’anni e il mio istruttore decise di fare un torneo di calcetto tra donne sposate e non. Tra me e il futsal scoppiò l’amore e pochi mesi dopo mi ritrovai a giocare nelle fila del Brasilia, il futuro Firenze calcio a 5, nel campionato FIGC”. Alcuni anni al Porta Romana sempre come giocatrice, poi l’incontro con il Florence. Stiamo calpestando ancora quel campo testimone di tante partite, dove tra freddo e umidità, nacque una delle realtà più solide del futsal femminile toscano. Non solo qui prese forma il mito della Miss. E’ il 2006, Claudia ottiene il patentino e allena il Florence, come racconta lei; “Da giocatrice ad allenatrice in due mesi , le allieve erano le mie ex compagne… a settembre decido di andare in uno spogliatoio separato” e aggiunge con un velo di auto ironia che le è proprio “in quello spogliatoio ha inizio la mia solitudine”. Sono anni di interminabili campionati promozionali dove il Florence si distingue sempre per i risultati ma soprattutto per l’ambiente: una “famiglia” appassionata di futsal e assetata delle nozioni della Miss! Un lavoro certosino il suo, allenamenti curati nel dettaglio e capacità di saper lavorare in staff, cosa assolutamente difficile e sovente poco praticata da coloro che si sentono “bravi”. Assieme alla Miss, come un corpo solo, lavorano da anni persone inseparabili, che lei non finisce mai di ringraziare: “nel corso degli anni ho avuto bisogno di condividere lo spogliatoio e le mie idee con chi mi aiuta in campo e fuori, un confronto continuo, con persone che per questo voglio ringraziare; Giulia Bebi, Paolo Neri Serneri, Guendaliana Parrini e Silvia Borselli”
Nel settembre 2014, col neonato campionato FIGC, Claudia si toglie le soddisfazioni che merita dopo tanto sacrificio. Oltre all’esordio ufficiale in FIGC, viene nominata responsabile della rappresentativa femminile in coppia con Mirco Buraschi (attuale allenatore de l’Arpi Nova). Nel 2015 un passaggio ancora più bello; la famiglia Florence viene accolta da una delle società più prestigiose della Toscana; il Firenze Calcio a 5 che già ha in seno da molti anni una squadra amatoriale femminile. Una Società dunque che punta doppio sul movimento.
Siamo ad oggi; il Firenze calcio a 5 guidato dalla Miss è a punteggio pieno dopo due partite ma Claudia fa gli scongiuri: ” Zitto!!!” mi dice “noi non dobbiamo vincere il campionato ma faremo di tutto per giocare bene e divertire chi ci viene a guardare… certo che così giocando qualcosa dovrà pure arrivare, la squadra è una delle più tecniche che abbia allenato. Sono contentissima di loro e spero che loro siano felici di giocare divertendosi”
Mentre lasciamo l’impianto, scorgo una luce negli occhi di Claudia, è entusiasta del “suo futsal” e mi dice: “Non ci credevo ma in Toscana il movimento è cresciuto molto e avere alle spalle società che da anni si muovono nel futsal aiuta e credo che la nostra regione tornerà ad avere moltissime squadre. Del resto la seria A, l’Elite la Nazionale, sembravano roba da fantascienza fino a poco tempo fa, eppure si sono realizzate. A questo punto sogno il futsal alle Olimpiadi”. Ci salutiamo, Claudia s’incammina piano piano quasi a non voler rompere il silenzio intorno, lei non fa rumore lei lavora per realizzare il suo sogno. E lo fa in maniera discreta.
Intanto il venerdi ha visto chiudersi la seconda d’andata; quattro le squadre a punteggio pieno : Futsal Florentia, CF Pelletterie, il Firenze C5 (della Miss) e i Bulls di San Giusto. Domenica in serie A l’esordio sfortunato del New Depo, che si è battuto alla pari in casa del Flaminia ma ne è uscito sconfitto non aiutato dalla fortuna.
La mia ora dil libertà è terminata, per adesso da Firenze è tutto
Ci scriviamo
Miss
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