Abbiamo intervistato per voi Rachele Sangiuliano ex pallavolista, inviata per Virgin Radio a Rio 2016. Rachele è stata a fine carriera star della Spes Conegliano, squadra della Serie A1 femminile di volley. Palleggiatrice di 182 cm, vanta oltre 100 presenze in nazionale e ha vinto un Mondiale nel 2002.
1. Rachele, da ex pallavolista, sei stata inviata per Virgin Radio a Rio 2016. Come è stata l’esperienza da inviata?
Bellissima. Mi sono divertita tantissimo e spero di essere riuscita a raccontare le olimpiadi in modo diverso…un po’ più Style Rock! Devo dire che è stata anche un’esperienza stancante: abbiamo cercato di seguire dal vivo più competizioni possibili (nell’arco della stessa giornata) ma gli spostamenti non erano proprio semplici per cui eravamo sempre, fisicamente, di corsa. Le gare poi finivano molto tardi e con il fuso avevo pochissimo tempo per essere pronta prima del collegamento delle 9 italiane! Diciamo che non ho dormito molto…
2. Il bilancio della nazionale della pallavolo femminile non è stato positivo. Secondo te quali sono state le cause?
Le cause possono essere tante, ma le dinamiche interne le conoscono solo loro. Quello che ho visto erano delle ragazze in difficoltà. Non credo sia stato facile per loro non poter giocare al meglio in una competizione così importante. Si vedeva la sofferenza e l’amarezza. Mi è dispiaciuto molto
3. Fortunatamente la pallavolo femminile italiana si è appena riscattata grazie al secondo posto della Pomì Casalmaggiore al campionato mondiale per club. Cosa ne pensi?
Una società che ha lavorato bene nel corso degli anni affermandosi prima in Italia, poi in Europa e ora nel mondo.La cosa che mi piace è che c’è un gruppo solido di base sul quale sono state poi costruite le varie formazioni. Per non parlare poi del seguito che hanno….Bravi.
4. Il campionato di serie A1 femminile è appena iniziato ma te la senti di fare un piccolo pronostico?
Nooooooo….lo sai che gli sportivi (ex compresi) sono un po’ scaramantici. Mi sembra che quest’anno il livello sia ancora salito, per cui ci divertiremo nel seguire il campionato!
5. La tua è una vita sempre in movimento e il tuo compagno Dj Ringo non è da meno. Come riuscite a gestire tutti i vostri impegni?
Diciamo che io tengo un’agenda in cui segno i miei e i suoi e vediamo di incrociarli…ma non è facile perché molto spesso si dimentica di aggiornarmi o mi da le date sbagliate. Magari aspettiamo per mesi un weekend di relax e poi a pochi giorni dalla partenza scopriamo che non è più possibile partire per impegni di lavoro.Il mio vero lavoro è questo.
6. Lavorando per l’agenzia LgsSportLab promuovi lo sport tra i giovani. Come vedi i giovani di oggi nel rapporto con lo sport rispetto alla tua generazione?
Difficile fare un paragone. In palestra avevo allenatori molto severi, molto attenti ad insegnarci la disciplina, il rispetto degli altri e delle regole. Ora vedo genitori lamentarsi se i figli non giocano senza preoccuparsi se effettivamente si impegnino o meno durante l’attività. Non credo si debba sempre dare la colpa ai giovani…loro si adattano. Credo sia responsabilità di chi li guida farlo nella giusta direzione. I tempi sono davvero molto cambiati ma quello che non è cambiata è la passione che si accende dentro un giocane verso una determinata disciplina sportiva. Quella va alimentata e coltivata, anche solo per la gioia di apprendere, divertirsi, senza la smania di diventare un campione a tutti i costi.
7. Pensi che lo Stato dovrebbe fare di più per incentivare la pratica dello sport nei giovani?
Credo che molto può essere fatto a partire dalla scuola che dovrebbe avviare i giovani alla pratica sportiva. Negli USA i ragazzi meritevoli nello sport vengono premiati, da noi ANCORA lo sport viene spesso visto come un’attività che toglie ore allo studio. Inconcepibile. Poi si potrebbe intervenire aiutando le famiglie che non possono permettersi di far praticare sport ai figli per ragioni logistiche, economiche etc. lo sport deve essere per tutti, accessibile a tutti.
