Per il secondo anno consecutivo la corsa alla coccarda dell’Okasa Falconara termina dal dischetto contro la squadra di Alberto Lorenzin, un amico del futsal scomparso a soli 52 anni al quale Marco Bramucci – presidente delle marchigiane – aveva dedicato un lungo post-ricordo prima della gara.
“ Più che di maledizione dei rigori – sfodera la solita ironia il massimo dirigente delle marchigiane – parlerei proprio di maledizione… russa! Nel 2025 siamo usciti in semifinale ai rigori col Kick Off, idem a Genova nel 2024, nel 2023 ci hanno estromesso proprio nello spareggio pre Final Four, mentre nel 2021 e nel 2022 abbiamo vinto perché non c’erano le all blacks (nel 2021 bloccate dal Covid e l’anno dopo non qualificate, nd.c.). Battute (fino ad un certo punto) a parte, è evidente come la Coppa alle volte rimescoli totalmente le carte rispetto al campionato e sia davvero un’altra competizione. Perché noi il Kick Off in campionato l’abbiamo battuto, dal 2021, 9 volte su 10, perdendo solo quest’anno al debutto in una gara particolare.”
Un altro dato ribadisce quanto sopra: l’Okasa Falconara, nelle ultime tre Final Eight disputate, ha quasi sempre pareggiato tutte le partite che ha giocato, senza perdere mai sul campo.
“Nel 2022 abbiamo pareggiato col Bisceglie ai quarti (poi vinto ai rigori), quasi pareggiato con la Lazio in semi (gol di Marta a 0,7 secondi dal gong), pari anche in finale con il Real Statte (vinto poi a supplementari). Della scorsa e di questa edizione abbiamo già detto. Sono assolutamente favorevole a questi maxi eventi e li applaudo fortemente – continua Bramucci – consigliandone la linea continuativa per il futuro. Sia nelle Marche che qui in Puglia è stato un vero e proprio bagno di folla. Se a Mola di Bari il successo è stato certamente anche dovuto alla presenza di uno squadrone così sostenuto e così vincente come il Bitonto, il tripudio di spettatori marchigiano senza la presenza di squadre locali è stato stupefacente. Ho letto dalla solita campana stonata alcune critiche riguardo a storie già vissute e a manifestazioni minori “svuotate” di pubblico. Parlo ora da un lato prettamente femminile: a Faenza, nell’ultimo evento misto, fummo premiati tra il primo ed il secondo tempo della finalissima maschile, come fossimo d’impiccio, senza coriandoli e senza gloria. Ora mi pare che le cose siano “lievissimamente cambiate” con la massima visibilità e la diretta su Sky Sport.
Non mi trovo d’accordo nemmeno sul “vuoto” delle categorie minori e mi spiego: la Coppa è già per sua natura diversa dal campionato, altrimenti sarebbe la fotocopia dei playoff. Innanzitutto, va vissuta come una festa in cui un mondo spesso in passato disunito, ha l’occasione per una settimana d’incontrarsi e stare assieme. Un evento in cui è certo importante vincere, ma soprattutto esserci. E poi si concede anche l’opportunità a squadre appartenenti a categorie “minori” di assaggiare quel futsal d’altissimo livello, se non altro per la disputa dei match in big arene allestite ed acchittate a festa, come solo la macchina organizzativa della Divisione calcio a 5 sa fare. Certamente va migliorato questo spirito aggregativo, questo senso di appartenenza alla stessa famiglia, ma si respira già un’aria nuova ed un ritorno ai fasti di un tempo. A Mola di Bari non ero presente, ma a Jesi ho risentito quell’eccitazione nell’aria da grande evento che mancava dagli eventi finals di Pescara di 10 anni fa. Non dimentichiamo, infine, l’introduzione di premialità e ospitalità a carico della Divisione, prima non c’era niente di tutto questo. Il presidente Stefano Castiglia fa benissimo a parlare di #nuovaera”.
E ora di nuovo il campionato, ripartendo dalla vetta della classifica.
“La Coppa Italia ha lasciato nella squadra e nello staff quel pizzico di sana e giusta amarezza. Il nostro è un gruppo iper combattivo e fortemente agonista, che ama competere e odia non arrivare in fondo ad una competizione, come è nel DNA di coach Giulia Domenichetti. Se non avesse questo spirito, non sarebbe in questa condizione di classifica. Detto questo l’Okasa Falconara non è stato allestito certamente per pensare di vincere la Coppa Italia o lo Scudetto. Ripeto e ripeterò sino alla noia che le squadre deputate ad alzare i titoli in questa stagione erano e sono Bitonto e Pescara, per gli organici che hanno e per il budget di cui dispongono. Per ora, in regular season, questa squadra sta andando molto al di sopra delle proprie aspettative. E ci si ritufferà con il massimo entusiasmo, ritrovando quel pubblico che è l’anima di questa società a partire da domenica prossima contro l’Atletico Foligno”.
Un’ultima nota sulla Nazionale italiana, che ha di recente raggiunto la qualificazione Mondiale.
“Siamo tutti felici per il percorso delle Azzurre: essere ora sesti nel ranking FIFA è un risultato che ci appaga dei tanti sacrifici fatti da tutte le componenti, società, calcettiste e tecnici. Attuali e passati. Ma non dobbiamo cullarci su questo risultato e continuare nella crescita, fissando un nuovo obiettivo: avvicinare il podio. La #nuovaera è iniziata”.
